Sezione Dialogo Interreligioso

Dialogo interreligioso in Europa, le prospettive e le possibilità

Tra i temi di discussione, la diffusione dell’Islam, ma anche il dialogo con Buddismo e Induismo

La Sezione per il Dialogo Interreligioso del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa si è riunita a Parigi dal 13 al 15 settembre 2023. In tre sessioni, i responsabili del dialogo interreligioso delle Conferenze episcopali europee hanno potuto confrontarsi con diverse esperienze di dialogo, con un’attenzione particolare a quello con il mondo islamico, ma anche con sessioni dedicate al dialogo con il buddismo e quello con l’induismo. Tra gli appuntamenti, anche un incontro con il Rettore della Grande Moschea di Parigi Mohamed Hafiz e con il lama Jigmé Thrinlé Gyatso, Co-presidente dell’Unione Buddista di Francia.

I lavori si sono svolti nella sede della Conferenza Episcopale Francese, e sono stati aperti dall’arcivescovo Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale Francese, e dal vescovo Brendan Leahy di Limerick, responsabile della sezione del dialogo interreligioso del CCEE.

Padre Laurent Basanese, SJ, officiale del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, ha parlato in apertura dei lavori degli “Orizzonti nel dialogo islamo-cristiano: il coinvolgimento di Papa Francesco e l’attuazione nel contesto musulmano”. L’officiale ha ricordato che l’espressione della “fraternità umana”, al centro dell’enciclica di Papa Francesco Fratelli Tuttie della Dichiarazione per la Fraternità Universale firmata, porta necessariamente al dialogo.
“La costruzione della pace – ha detto padre Basanese – resta al centro del dialogo, oggi più che mai. Il dialogo non può consistere solo nell’avvicinarsi gli uni agli altri spiegando le nostre teologie. È ovvio che non è sufficiente”.

Una intera sessione di lavoro è stata dedicata ai “Giovani musulmani nel contesto europeo a partire dal contesto francese”, con relazioni della sociologa Juliette Galonnier e di Michele Brignone, direttore della Fondazione Oasis. Quest’ultimo si è concentrato in particolare su come l’Islam si diffonde nella rete e in che modo, mentre Galonnier ha affrontato più la questione dell’Islam a partire dal punto di vista sociologico.

La seconda sessione di lavoro ha visto le relazioni del professor Dennis Gira, specialista in Buddismo, e una introduzione del dialogo induista cristiano del vescovo Brendan Leahy.
Parlando del dialogo con il buddismo, il professor Gira ha sottolineato che ci sono difficoltà ad entrare in dialogo con il buddismo perché le due vie del Buddismo rappresentano una radicale differenza, mentre nel cristianesimo “niente, incluso il fenomeno dell’uomo, può essere spiegato senza Dio, assoluto in natura e che è radicalmente altro”.

 Per quanto riguarda i contributi dei religiosi, il grande imam della Grande Moschea di Parigi Mohamed Hafiz ha sottolineato nel suo intervento che “le relazioni islamo-cristiane devono portarci a riconoscere che siamo nella stessa famiglia monoteista”, e lamentato la crescente ignoranza sulle religioni.

Lama Jigmé Thrinlé Gyatso ha detto che il dialogo si può “focalizzare su alcuni temi fondamentali” e che il dialogo “sarà tanto più profondo quanto sarà presente la spiritualità nella nostra pratica religiosa”.