Sezione Comunicazione sociale

La Chiesa e la sfida dell’intelligenza artificiale

A Cipro l’incontro degli addetti stampa e portavoce

Si è tenuto a Cipro, dal 24 al 26 maggio, l’incontro annuale degli addetti stampa e portavoce delle Conferenze Episcopali d’Europa. Il tema di quest’anno era “La Chiesa e la sfida dell’intelligenza artificiale”. Accanto al tema principale anche due temi che stanno profondamente toccando la vita della Chiesa: il decimo anniversario di pontificato di Papa Francesco, un anniversario che richiede una retrospettiva per comprendere come è cambiata la comunicazione in questo pontificato, e il sinodo sulla sinodalità che coinvolge tutta la Chiesa e che ha visto un forte impegno delle Chiese locali nelle tappe continentali che hanno coinvolto tutto il popolo di Dio.

Nei giorni dell’incontro, gli addetti stampa e portavoce hanno potuto anche visitare Cipro Nord, fermarsi in preghiera sulla tomba dell’Apostolo Barnaba, arrivare fino a Famagosta e toccare con mano la difficile situazione della Chiesa locale.

I lavori sono stati aperti da S. E. Mons. Selim Sfeir, arcivescovo maronita di Cipro, che nel suo saluto ha esortato i partecipanti a “cercare di comprendere meglio quella che viene chiamata, in mancanza di un termine migliore, Intelligenza Artificiale per pensarla e integrarla secondo la volontà di Gesù che ci ha chiamati ad annunciare la Buona Novella fino agli estremi confini della terra. Significa anche essere custodi dell’umanità e della sua dignità”.

Padre Bruno Varriano, vicario a Cipro del Patriarcato Latino di Gerusalemme, ha raccontato la vita della Chiesa Cattolica a Cipro, e in particolare la complessità data dalla situazione che si è creata con la divisione dell’isola nel 1974. Padre Varriano ha anche messo in luce alcuni sviluppi positivi nel lavoro pastorale a Cipro Nord, dove alcune chiese ortodosse hanno concesso anche i loro spazi per la celebrazione delle liturgie cattoliche. Molto buono, ha detto, il dialogo ecumenico con la Chiesa ortodossa di Cipro, che è maggioritaria nell’isola.

Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, ha tenuto una relazione su “Dieci anni di Papa Francesco: comunicare per evangelizzare”. Tornielli ha spiegato che “non si comprende Papa Francesco, né la sua comunicazione, se non si parte da qui, cioè da quella che continua ad essere l’unica ragion d’essere per cui esiste la Chiesa, l’unico grande compito che ci riguarda come cristiani: annunciare il Vangelo di Gesù e favorire l’incontro con Lui attraverso la nostra testimonianza. Un compito comunicativo che ci coinvolge tutti come operatori della comunicazione e coinvolge tutti nel popolo di Dio”.
Parlando ai comunicatori cattolici, Tornielli ha sottolineato che “non basta l’analisi, non basta ripetere il contenuto del magistero del Papa, non bastano le parole, anche se ben confezionate. Non bastano le strategie di comunicazione: la Chiesa non è un’azienda, non è un’entità politica. Per comunicare dobbiamo trovare testimoni, dobbiamo raccontare storie, dobbiamo far conoscere vite cambiate, vite di impegno, vite di lotta”.

Paolo Benanti, TOR, professore di Etica e Bioetica alla Pontificia Università Gregoriana ha dedicato una appassionata relazione su come l’intelligenza artificiale ha creato un nuovo linguaggio e delle sfide che vengono poste alla comunicazione. “Arriviamo in un mondo dove non sarà più rilevante se abbiamo effettivamente visto un evento, ma piuttosto quante volte questo evento viene descritto e trovato nei motori di ricerca”, ha spiegato.
Il professore ha anche mostrato come le nuove applicazioni tecnologiche, fino all’intelligenza artificiale, modificano completamente il nostro modo di pensare, perché rendono praticamente infinito lo spazio in cui immagazzinare informazioni e, soprattutto, lo rendono meno fisico.
Il controllo delle nuove tecnologie, ha aggiunto, è ormai un tema geopolitico, perché il modo in cui queste nuove tecnologie di intelligenza artificiale vengono usate può cambiare profondamente la percezione dei fatti.
Padre Benanti, a questo proposito, ha messo in luce uno studio della Microsoft riguardante la guerra in Ucraina, che ha mostrato come molti siti di informazione russi hanno cominciato con una massiccia campagna no-vax, prima di cambiare, quasi repentinamente, in una forte campagna pro-russa appena prima dell’aggressione, plasmando così l’opinione pubblica di quanti seguivano il sito.

Suor Nathalie Becquart, XMCJ, sottosegretario della Segreteria generale del Sinodo, ha fornito una serie di aggiornamenti sul processo sinodale, che presto dovrebbe produrre l’Instrumentum Laboris del Sinodo sulla Sinodalità che si terrà in Vaticano nel 2023 e 2024.
Ripercorrendo le tappe del processo sinodale a partire dal 2021, Suor Becquart ha notato come il suo scopo non sia tanto quello di scrivere documenti, quanto piuttosto quello di continuare a farsi le domande, nel percorso che porti a diventare una vera Chiesa sinodale.
In particolare, Suor Becquart è entrata nei dettagli delle tappe continentali del Sinodo, che avevano lo scopo di avviare un movimento dialogico, sottolineando che la Sinodalità è un “percorso di apprendimento” e che in particolare questo movimento sinodale ha lo scopo di “portare avanti la recezione del Concilio Vaticano II”.

Alessandro Di Maio, addetto stampa della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE) ha delineato il lavoro di “osservazione” della Commissione, mettendo in luce in particolare alcune novità del pacchetto di riforme che riguardano l’intelligenza artificiale.

Al termine dei due giorni di incontri, S.E. Mons. Nuno Brás da Silva Martins, vescovo di Funchal e responsabile della Sezione Comunicazione sociale del CCEE, ha tracciato una sintesi dell’incontro. Ha evidenziato le caratteristiche della comunicazione di Papa Francesco, che è una comunicazione “che sa ascoltare, che si lascia ferire dalla realtà, che è testimone dell’incontro con Gesù”. “La sinodalità è modo di vivere nella Chiesa ma anche appello affinché la Chiesa sia ogni giorno segno di comunione”.
A proposito dell’intelligenza artificiale, ha ricordato che ci si trova di fronte ad una “informazione che crea la realtà”, che “propone di costruirci una realtà secondo i nostri interessi”.
Oggi, ha aggiunto, “anche la geopolitica è basata su un percorso di faith-truth, la creazione di una verità fatta a nostra misura”.
“Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta avvenendo proprio adesso, esiste quindi una difficoltà a discernere ma vi è anche la necessità di discernere e di accompagnare i percorsi per essere sentinelle dell’umanità e della sua dignità”.