Sinodo

Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione

Al via la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi

Il 4 ottobre, con la Messa celebrata da Papa Francesco in piazza San Pietro, insieme ai nuovi cardinali creati nel concistoro del 30 settembre e al Collegio cardinalizio, è iniziata la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

L’assemblea sinodale, dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, è la prima tappa di percorso iniziato nel 2021 con la consultazione diocesana e nazionale a cui ha fatto seguito, per la prima volta, anche una tappa continentale. Per l’Europa, la tappa sinodale continentale si è tenuta a Praga dal 5 al 12 febbraio 2023, organizzata dal CCEE.
Il 30 settembre, una veglia ecumenica di preghiera, “Together – Raduno del Popolo di Dio”, organizzata dalla Comunità di Taizé, ha visto tanti giovani giungere in piazza San Pietro per pregare per il sinodo, insieme a Papa Francesco, ai Capi di Chiese, ai leader e alle delegazioni delle diverse tradizioni cristiane. Dopo la veglia e fino al 3 ottobre, i membri, i delegati e gli inviati speciali al sinodo si sono ritrovati alla Fraterna Domus di Sacrofano per il ritiro spirituale con le meditazioni di padre Timothy Radcliffe, domenicano, e di madre Ignazia Angelini, benedettina.

Il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo, ha detto il Papa nell’omelia della Messa di apertura. “Non siamo qui per fare parlamento, ma per camminare insieme con lo sguardo di Gesù, che benedice il Padre e accoglie quanti sono affaticati e oppressi. Partiamo dunque dallo sguardo di Gesù, che è uno sguardo benedicente e accogliente”.
Uno sguardo quello del Signore che ci invita “a essere una Chiesa che, con animo lieto, contempla l’azione di Dio e discerne il presente. E che, fra le onde talvolta agitate del nostro tempo, non si perde d’animo, non cerca scappatoie ideologiche, non si barrica dietro convinzioni acquisite, non cede a soluzioni di comodo, non si lascia dettare l’agenda dal mondo”.
Compito primario del Sinodo, ha continuato Papa Francesco è “ricentrare il nostro sguardo su Dio, per essere una Chiesa che guarda con misericordia l’umanità. Una Chiesa unita e fraterna, o almeno che cerca di essere unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore, che scuote beneficamente gli indifferenti, che avvia percorsi per iniziare le persone alla bellezza della fede. Una Chiesa che ha Dio al centro e perciò non si divide all’interno e non è mai aspra all’esterno. Una Chiesa che rischia con Gesù. Così Gesù vuole la Chiesa, la sua Sposa”.

Nel pomeriggio, alla presenza di Papa Francesco si è svolta, in Aula Paolo VI, la prima Congregazione generale. Il cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo, nel suo saluto introduttivo, dopo aver rivolto gli auguri al Papa nella festa di san Francesco d’Assisi, ha sottolineato che la sfida urgente per la Chiesa in questo momento della storia è come “diventare segno e strumento dell’amore di Dio per ogni uomo e donna”. “L’amore di Dio è il farmaco che può guarire l’umanità ferita di oggi e, in quanto Chiesa, la nostra missione è di essere segno di questo amore. Tante persone sono alla ricerca del senso della vita e della gioia, e implorano la Chiesa perché mostri loro il volto bello e misericordioso di Gesù”.
Chiesa e sinodo, ha ricordato il cardinale Grech, sono sinonimi ed essere Chiesa sinodale vuol dire essere “una Chiesa dell’ascolto”, “in ascolto della Parola di Dio, alla luce della Tradizione, per capire la volontà di Dio per l’oggi”. Un sinodo che, per la prima volta, vede come membri a pieno titolo dell’Assemblea non solo i vescovi ma anche presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, laiche e laici.

Il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore del Sinodo, ha descritto il processo sinodale come un “apprendimento della grammatica della sinodalità”, una grammatica che cambia nel tempo come quella delle nostre lingue ma che ha delle regole che non cambiano mai: “la dignità derivante dal Battesimo; il ruolo di Pietro nella Chiesa; la collegialità episcopale; il ministero ordinato, il sacerdozio comune dei fedeli e il fatto che sono ordinati l’uno all’altro”. “Con questi elementi fondamentali della nostra grammatica cattolica”, ha proseguito, “dobbiamo trovare il modo di esprimere le nuove intuizioni che lo Spirito Santo ci dà”.
Ha poi illustrato il metodo di lavoro delle prossime settimane, articolato in quattro moduli dedicati al discernimento e un quinto alla discussione. In continuità con il cammino sinodale avviato nel 2021, il lavoro dei circoli minori seguirà il metodo della “conversazione nello Spirito” per permettere a ogni partecipante di esprimere il proprio punto di vista. Al termine dei lavori l’obbiettivo è quello di elaborare una road map per l’anno prossimo finalizzata a indicare i punti su cui è stato raggiunto un consenso e quelli su cui invece è necessaria una riflessione più profonda.

La prima parte dell’assemblea sinodale terminerà il 29 ottobre, con la solenne Messa di chiusura, e con la stesura di una relazione di sintesi. La seconda parte del Sinodo si terrà ad ottobre del 2024, e porterà all’approvazione di un documento finale e, eventualmente, di una esortazione post-sinodale del Papa.

Foto: vaticannews.va