Europa

L’arcivescovo Grušas celebra la Divina Liturgia con Sua Beatitudine Shevchuk

Presso la tomba di San Giosafat, nella basilica di San Pietro

In occasione della festa di San Giosafat, lo scorso 12 novembre, l’arcivescovo Gintaras Grušas, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, ha concelebrato in San Pietro la Divina Liturgia con Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.

L’arcivescovo Grušas era a Roma per partecipare alla plenaria del Dicastero vaticano della Comunicazione, di cui è membro, mentre Sua Beatitudine Shevchuk era a Roma per un viaggio istituzionale, il primo dall’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina. Insieme a loro, per varie circostanze, anche diversi presuli provenienti dall’Ucraina o appartenenti della Chiesa Greco Cattolica Ucraina.

C’erano, infatti, l’eparca di Philadelphia Borys Gudziak, a Roma per la plenaria del Dicastero per la Comunicazione; l’esarca dei greco cattolici ucraini di Germania e Scandinavia Bohdan Dzyurakh, nominato all’ultima plenaria del CCEE presidente della Commissione Pastorale sociale del CCEE; il vescovo greco cattolico Đura Džudžar dalla Serbia e il vescovo greco cattolico di Odessa Mychajlo Bubnij, a Roma per la riunione dell’Unione dei Superiori Generali di Rito Orientale;  e poi, l’esarca per i fedeli greco cattolici ucraini Dionisio Lachovicz.

La Divina Liturgia ha avuto luogo davanti alla tomba di San Giosafat, che è stata collocata nella Basilica di San Pietro su decisione di San Giovanni XXIII e su esecuzione di San Paolo VI.

San Giosafat Kucenwycz, arcivescovo di Polock e protettore dell’Ucraina, martire, venne così sistemato nella Basilica di San Pietro, sotto l’altare di San Basilio Magno, alla cui regola San Giosafat aveva dedicato tutta la vita. La traslazione avvenne il 22 novembre 1963, giorno in cui al Concilio Vaticano II si discuteva di ecumenismo.

La presenza del presidente del CCEE alla Divina Liturgia rafforza ulteriormente il supporto che i vescovi europei hanno dato all’Ucraina sin dall’inizio del conflitto.
Già il 21 gennaio, la presidenza del CCEE ha diffuso un comunicato che metteva in guardia dalle conseguenze delle tensioni che già al tempo cominciavano a vivere una escalation che fatalmente ha portato all’aggressione russa.
Gli episcopati europei si sono poi stretti in una rete di solidarietà per aiutare le vittime della guerra.
Lo stesso arcivescovo Grušas ha visitato l’Ucraina lo scorso luglio, varcando il confine dalla Polonia dopo aver partecipato al Sinodo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina che si teneva Przemyśl, in Polonia.